\paperw9000 \margr0\margl0 \plain \fs20 \sl240 \f1 \fs24 La maturazione di unÆidentitα nazionale permise alla Finlandia di opporre resistenza alla politica di russificazione inau
gurata negli ultimi anni dellÆOttocento dallo zar Alessandro III; in questo quadro di tensioni etniche, dopo la stretta repressiva del 1899, il grande sciopero del 1905 port≥ allÆistituzione di un moderno parlamento eletto a suffragio universale, che div
enne di fatto organismo di autogoverno sulla prospettiva dellÆindipendenza nazionale. Fu la rivoluzione bolscevica lÆoccasione per lÆunilaterale proclamazione dellÆindipendenza (6 dicembre 1917); questa, pur riconosciuta dal governo sovietico, fu seguita
da una violenta contrapposizione politica interna tra Bianchi e Rossi, rispettivamente sostenuti da Tedeschi e Sovietici, che sfoci≥ in una sanguinosa guerra civile, terminata con la vittoria dei Bianchi nel maggio 1918. Caduta con la sconfitta della Ge
rmania lÆipotesi di uno stato monarchico filotedesco, il 17 febbraio 1919 fu proclamata la costituzione repubblicana che, con alcuni emendamenti, Φ tuttora in vigore.\par
Nel ventennio tra le guerre mondiali, la politica interna fu segnata da forti tens
ioni che videro, specie tra gli anni Venti e i Trenta, lÆaffermazione di un forte movimento antidemocratico di destra e la messa fuori legge del Partito comunista; in politica estera, la Finlandia segu∞ una linea di neutralitα, intensificando i contatti
con i paesi scandinavi.\par
Giα iniziata la seconda guerra mondiale, la Finlandia resistette alle richieste territoriali sovietiche (cessione della Carelia, della Penisola dei Pescatori, concessioni delle basi militari nella Baia di Hank÷) e fu pertanto
attaccata dallÆURSS il 30 novembre 1939. La Finlandia si difese strenuamente û adottando una strategia di logoramento e sfruttando la natura del terreno e le fortificazioni sullÆIstmo di Carelia û ma lÆavanzata sovietica (19 gennaio - 2 marzo 1940) port
≥ alla caduta di Viipuri, chiave della Finlandia meridionale, e alla pace di Mosca (marzo 1940). Alleata della Germania, con propositi di rivincita, la Finlandia entr≥ in guerra con lÆURSS nel giugno 1941 e in capo a cinque mesi di combattimenti, coadiuv
ati da due corpi dÆarmata tedeschi, i Finlandesi riuscirono ad occupare buona parte della Carelia, stabilizzando il fronte ai primi del dicembre 1941. Le operazioni militari ripresero nella primavera 1944 per iniziativa dei Sovietici, che riconquistarono
tutto il territorio perduto nel 1941, compresa Viipuri, costringendo la Finlandia allÆarmistizio del settembre 1944; con la pace di Parigi (10 febbraio 1947), la Finlandia û oltre a dover pagare pesanti riparazioni û dovette cedere allÆURSS il territori
o di Petsamo (per cui veniva esclusa dal Mar di Barents), lÆIstmo di Carelia, il territorio a nord del Lago Ladoga (con le cittα di Viipuri e Sortavala) e una fascia di territorio lungo il confine orientale (saliente del Salla); inoltre, dovette conceder
e in fitto ai Sovietici la base navale di Porkkala, presso Helsinki.\par
Sul piano della politica internazionale, dal dopoguerra la Finlandia ha seguito da un lato una linea di stretta neutralitα tra i blocchi, associandosi ai paesi scandinavi attravers
o il Consiglio nordico (costituito nel 1952, la Finlandia vi ha aderito nel 1955: lÆanno stesso veniva ammessa come stato membro delle Nazioni Unite); dallÆaltro Φ stato rilevante il rapporto con un vicino quale lÆURSS (divenuta anche il maggior partner
negli scambi commerciali), con cui la Finlandia ha sempre mantenuto impegnative relazioni diplomatiche; tra i due stati fu sottoscritto nel 1948 un patto decennale di amicizia, cooperazione e mutua assistenza, che venne rinnovato con scadenza ventennale
nel 1955 (in quellÆoccasione i Sovietici restituirono la base di Porkkala) e, nuovamente in anticipo sulla scadenza, nel 1970 e nel 1983.\par
Sul piano della politica interna, dopo la seconda guerra mondiale si sono alternate al governo coalizioni di pa
rtiti, ora di centrodestra ora di centrosinistra (spesso instabili e di breve durata a motivo del gran numero delle forze politiche, senza che ci≥ mettesse peraltro in discussione il quadro istituzionale), nella maggioranza dei casi comprendenti i due ma
ggiori partiti û lÆUnione agraria (dal 1965 Partito di centro) e il Partito socialdemocratico finlandese û ai quali si sono associati alternativamente la Lega democratica del popolo finnico (cartello elettorale permanente inaugurato nel 1944, comprendent
e comunisti e sinistra socialdemocratica) e, pi∙ raramente, il Partito di coalizione nazionale.\par
NellÆimmediato dopoguerra ebbero particolare risalto i problemi relativi alla ricostruzione e alla riconversione industriale, accentuati dalle forti spes
e per le riparazioni e dallÆimmigrazione di circa trecentomila abitanti provenienti dalla Carelia ceduta ai Sovietici. Alle dimissioni del presidente C. G. Mannerheim (1946), segu∞ lÆelezione di J. K. Paasikivi, durante i cui mandati fu elaborata la line
a di politica estera alla quale il paese si sarebbe ispirato anche negli anni successivi (chiamata \i linea Paasikivi-Kekkonen\i0 per il contributo del successivo presidente, giα pi∙ volte primo ministro nella prima metα degli anni Cinquanta).\par
Nel
1948, allorchΘ emersero le trame di un colpo di stato comunista, una crisi politica di una certa gravitα port≥ alle dimissioni del ministro dellÆInterno, comunista. Nel 1956 U. K. Kekkonen assunse per la prima volta la presidenza della repubblica. Una nu
ova grave crisi politica si ebbe nel 1958, allorchΘ la formazione del governo provoc≥ tensione diplomatica con lÆURSS che riteneva antisovietici alcuni dei suoi membri. Dopo Kekkonen assunse la presidenza M. Koivisto (1982-94), socialdemocratico giα capo
del governo. Nel 1994 diveniva presidente il socialdemocratico M. Ahtisaari.\par
Le consultazioni del marzo 1995 segnarono quindi la sconfitta del Partito di centro, che ottenne 44 seggi contro 63 del Partito socialdemocratico, 39 del Partito della coa
lizione nazionale e 22 dellÆAlleanza di sinistra; queste tre formazioni diedero vita a un nuovo esecutivo, presieduto dal socialdemocratico P. Lipponen e comprendente anche il Partito popolare svedese e i Verdi. Sul piano della politica estera, la Finlan
dia prosegu∞ nella sua scelta di neutralitα e svolse in questi anni un ruolo attivo nelle iniziative per il disarmo e la distensione internazionale, prima mantenendo buoni rapporti con lÆUnione Sovietica, poi stipulando, nel gennaio 1992, un trattato di
amicizia di durata decennale con la Russia. La Finlandia entr≥ a far parte dellÆUnione Europea il 1░ gennaio 1995, dopo lÆesito positivo di un referendum svoltosi nellÆottobre 1994 (56,9% dei votanti si pronunci≥ a favore dellÆadesione).